Cercate due mostri di cui non avere paura? Allora Sulley Sullivan e Mike Wazowski fanno al caso vostro. Scopriamo insieme 10 curiosità sul film che li vede protagonisti.
- Nella camera di Boo si trovano degli easter egg: tra i giocattoli infatti troviamo, Nemo, la bambola di Jessie da Toy Story 2 e la palla simbolo della Pixar
- Nel progetto originale della sceneggiatura, Sulley non era uno spaventatore ma un operaio di nome Johnson con la pelliccia marrone.
- Nelle prime stesure, Boo aveva 6 anni. Gli autori hanno poi deciso di farla più piccola.
- Il mostro blu Sulley ha richiesto tanto, tanto tempo per il render di ogni singolo frame. La sua pelliccia, infatti, è formata da circa 2.3 milioni di singoli peli e per finalizzare ogni singola clip in cui è presente ci sono volute dalle 11 alle 12 ore di attesa. Impressionante, non è vero?
- Esiste un brevissimo spin-off di Monsters & Co chiamato La nuova macchina di Mike. In realtà il corto era parte del film ma è stato poi tagliato e riutilizzato come corto. Questo è inoltre il motivo per cui si tratta dell’unico short della Disney Pixar con un dialogo al suo interno.
- In una scena del film, Sully dà da mangiare dei cereali a Boo. La lista degli ingredienti è la seguente: “Tentacoli, zuccherini, insaporitore artificiale, colore artificiale (Giallo 53 & 54, Rosso 400, Blu 21, Motivo scozzese 16, Pulce 30), sale, acqua marina, mercurio presente naturalmente, bario, acido solforico, piombo, bile, sangue, sudore, lacrime, ossido di zinco, vitamine D & F, anemone, gamberi in salamoia, corallo, plancton, pesce palla mortale, uranio impoverito (per preservare la freschezza)”
- I fan della Pixar sanno ormai che i suoi creatori si divertono a inserire riferimenti e easter egg in moltissime scene delle loro opere. Monsters & Co è l’unico film dello studio in cui la sigla A113 non compare.
- I titoli di coda del film ci informano che, per realizzare Monsters & Co nessun mostro ha subito maltrattamenti, il che rassicura senza dubbio tutti noi, non è vero?
- Nel suo appartamento Sulley ha una poltrona con un foro nella parte posteriore per consentire l'entrata della coda.
- La prima idea originale di Pete Docter era in realtà molto diversa. Inizialmente, il regista, aveva pensato di raccontare la storia di un trentenne che lavora come contabile, odia la sua professione e un giorno si imbatte per caso in un vecchio quaderno con alcuni disegni che faceva da bambino. L'uomo lo ripone sulla mensola, ma la notte stessa il mostro del disegno si materializza nella sua stanza, non lo abbandona più, lo segue al lavoro e persino durante gli appuntamenti. L'intento del film era quello di voler raccontare la storia di un uomo come tanti che deve affrontare e superare quelle paure che lo tormentano fin da bambino.
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