Passa ai contenuti principali

Il giudice e il bambino. Recensione

 


Trama

Giunto in paradiso, Paolo Borsellino viene incaricato da Dio di risolvere casi particolari e delicati. Per un periodo, si occuperà di quelle anime che, per motivi diversi, hanno lasciato qualcosa di irrisolto sulla Terra. Un giorno, però, sulla scrivania del suo ufficio finisce il faldone di un caso inspiegabilmente rifiutato da tutti gli altri funzionari in cielo. Non appena Borsellino legge il contenuto della cartella, ha come un mancamento. Quell’anima, infatti, appartiene a un bambino. E quel bambino è Giuseppe Di Matteo, ucciso dalla mafia nel gennaio del 1996. Da qui ha inizio una storia delicata e toccante, dai toni favolistici, che ricostruisce le vicende del giudice e del ragazzino: un viaggio tra le nuvole pieno di emozioni e avventure alla ricerca della serenità necessaria per andare avanti e di una ragione che possa spiegare tanta violenza. In questo cammino a due, particolarmente coinvolgente sarà l’incontro tra il bambino e il suo cavallo che si ricongiungeranno nell’aldilà proprio grazie all’aiuto di Borsellino, e avranno modo così di salutarsi per l’ultima volta prima di dirsi addio e separarsi per sempre. Un incontro decisivo che darà la possibilità al piccolo di riconciliarsi con il mondo e ritrovare finalmente la pace perduta prima di congedarsi dall’amico giudice e prendere finalmente il proprio posto in cielo.


Paolo Borsellino giunge in paradiso, ed in breve tempo riceve un incarico da Dio. Borsellino si deve occupare di tutte quelle anime che hanno lasciato qualcosa di irrisolto sulla Terra e che a causa di ciò non possono accedere al paradiso, da lui infatti dipende il loro destino. se non riusciranno a risolvere i loro conflitti dovranno passare un periodo indefinito in purgatorio. 
Un giorno nel suo ufficio, sulla scrivania trova un faldone che è già stato rifiutato dai suoi colleghi, lui sarebbe l'ultima possibilità di quest'anima, ma non crede di essere adatto, per cui rifiuta anche lui. Però quando Dio gli offre la possibilità di scendere sulla Terra dalla figlia decide che vale la pena tentare. L'anima che è arrivata in paradiso è quella di un bambino. Il bambino è Giuseppe Di Matteo, una delle più giovani vittime della mafia siciliana, ucciso nel 1996. 
Un inizio decisamente turbolento, tra Paolo e Giuseppe non c'è molta sintonia, il giudice non sa esattamente come comportarsi ed il bambino è decisamente terrorizzato. 
Ma con il passare del tempo i due riusciranno a capirsi e intraprenderanno insieme un viaggio tra le nuvole, in cui vicendevolmente si racconteranno la loro storia. Riuscirà Paolo Borsellino ad aiutare il piccolo Giuseppe Di Matteo?
Cosa ne penso io?
Il giudice e il bambino è un libro di narrativa scritto da Dario Levantino. 
I protagonisti sono indubbiamente il giudice Paolo Borsellino che tra i due penso sia quello più conosciuto, anche se in questo caso è in una chiave piuttosto innovativa, e il piccolo Giuseppe Di Matteo, che per contesto, venne sequestrato dalla mafia all'età di dodici anni, trattenuto per 779 con l'unico obiettivo di far ritrattare il padre, Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia. Una piccola vita stroncata in maniera agghiacciante. 
I due intraprendono un viaggio tra le nuvole che gli permette di confrontarsi, di capirsi, per andare alla ricerca della serenità, una ricerca che anche se sembra più rivolta al piccolo Matteo, visto che è proprio il lavoro di cui si occupa il giudice in paradiso, inconsapevolmente lo coinvolge più di quanto potesse immaginare. 
Parliamo del libro in sé, ammetto che non è una lettura semplice, facile da digerire, già solo per la scelta dei protagonisti, date le storie particolarmente tragiche. La narrazione si snoda proprio tra la verità e quel tanto che basta di finzione che rende la lettura un po' più leggera, questa scelta narrativa infatti permette all'autore di informare il lettore sulle vicende drammatiche, ma allo stesso tempo di andare oltre alla crudeltà immaginando i due camminare in questo paesaggio meraviglioso, formato da nuvole bianche e morbide. 
Ammetto che per quanto sia una scelta che a posteriori ho trovato geniale, in un primo momento durante la lettura mi ha lasciato piuttosto destabilizzata.
Per quanto mi riguarda non è stata una lettura molto semplice, e in tutta onestà vi dico, non lo ritengo esattamente adatto a tutte le età, nonostante la somiglianza che la storia può avere ad una fiaba (o favola?). La storia di Giuseppe Di Matteo forse ai giorni nostri ha perso quella eco mediatica che ha avuto ai tempi, di certo non va dimenticato, anzi tutt'altro, però è una storia piuttosto forte per dei bambini. 
Ve lo consiglio? Sinceramente si, penso sia un libro che merita di essere letto già solo per il contenuto, proprio per il piccolo Giuseppe, ma appunto con una certa accortezza se siete sensibili. Il mio voto è: 



Informazioni generali:
  • Titolo: Il giudice e il bambino
  • Autore: Dario Levantino
  • Genere: Narrativa
  • Numero di pagine: 204
  • Casa editrice: Fazi Editore





Commenti

Post popolari in questo blog

Giuditta e l'Orecchio del diavolo. Recensione

  Trama In un paese di montagna, nell'autunno del 1944, una bambina viene portata di nascosto a casa di Caterina, la moglie di Sandokan, il capo della banda partigiana che opera su in montagna. È cieca, con occhi inquietanti. Si chiama Giuditta, ed è scampata alla deportazione di tutta la sua famiglia. Giuditta è strana: è in grado di andare in giro per i sentieri della montagna come se ci vedesse, conosce tutte le erbe e i rimedi come le fattucchiere e parla con gli animali. Un giorno scopre l’Orecchio del Diavolo, un posto misterioso e maledetto dove si trova un muro alto e concavo, con al centro un sedile. Seduta lì, Giuditta sente le voci che arrivano dal fondovalle. Così, ogni giorno, torna all’Orecchio del Diavolo. ascolta le voci e i rumori, e riesce ad avvertire in anticipo i partigiani quando i tedeschi si mettono in moto. Per la vigilia di Natale Sandokan e otto dei suoi tornano in paese. Ma quando all’uscita dalla messa, passata la mezzanotte, sono circondati dai tedesch...

2024. Wrap up

  Abbiamo salutato da poco il 2025, riepiloghiamo insieme le letture che ci hanno accompagnate durante il 2024!  Qual è stato il libro che vi ha emozionati di più? Aly: Le porte della mente - Simone Del Fiore Pomi d'ottone e manici di scopa - Mary Norton Un problema da tre cani - S. J. Bennett Paper Crown - Erin Watt Paper Heir - Eri Watt Il ladro di merendine - Andrea Camilleri Morte di una libraia - Alice Slater |SOSPESO| Flirt in kilt - Meghan Quinn Brave ragazze, cattivo sangue - Holly Jackson Diversity Hotel - Luca Zanforlin Acqua passata - Valeria Corciolani Stronze si nasce - Felicia Kingsley La lettrice testarda - Amy Witting La ragazza del sole - Lucinda Riley La fabbrica delle tuse - Giacinta Cavagna di Gualdana Ageless - Sophie Simonitti Hercule Poirot indaga - Agatha Christie Nonna gangster - David Walliams La vendetta di Striknina - Luca Blengino Martini Dirty - Mia Gold Una sera tra amici a Jinbōchō - Satoshi Yagisawa Il metodo 15/33 - Shannon Kirk Rione Serra Ve...

La fabbrica delle tuse. Recensione

  Trama Una delle più antiche fabbriche di cioccolato di Milano. Una donna, Olga Zaini, che con fatica e caparbietà riuscì a realizzare il sogno suo e del marito. Una moltitudine di ragazze, le tuse, che trovarono tra le mura della fabbrica una famiglia e una possibilità di riscatto. «Non ci sono sacrifici quando si ama». È con queste parole che Olga Torri accetta di diventare la moglie di Luigi Zaini e la madre dei suoi due figli, Piero e Rosetta, che hanno perso la mamma da poco. Luigi è un uomo gentile e discreto con un grande sogno, una fabbrica di cioccolato milanese. Ed è proprio della gentilezza e del profumo di cioccolato che Olga si innamora, così come del sogno di un'azienda come la Zaini, che lei fa suo in un istante. Tra conche e mescolatrici, macchine per la tostatura e per il raffreddamento e tavoli delle incartatrici, la fabbrica cresce, si espande - così come la famiglia, in cui arrivano Luisa e Vittorio - e sperimenta nuovi e originali prodotti; ma soprattutto dive...