Trama
Costantino donò l’impero al papa? I Templari hanno scoperto l’America? Un esercito di spettri fermò i tedeschi durante la prima guerra mondiale? Lo sbarco sulla Luna fu un falso ricostruito negli studi televisivi? È vero che i campi di sterminio non sono mai esistiti? E perché le statue di Cristoforo Colombo vengono abbattute?
La storia è sempre stata oggetto di manipolazioni e falsificazioni. Oggi sembra proprio essersi smarrita: aiutiamola a ritrovare la strada.
«Papà, a che serve la storia?»: questa era la domanda che quasi 80 anni fa Marc Bloch poneva all’apertura di Apologia della storia, un libro che ha segnato generazioni di lettori. Oggi, di fronte a un tempo radicalmente diverso dal passato, dove le categorie di continuità tra le generazioni appaiono saltate, la risposta più semplice sembra essere: «a nulla». La storia sembra diventata nient’altro che un racconto suggestivo, da rendere il più possibile spettacolare, intrigante e misterioso. Se poi ci si inventa qualcosa, pazienza, tanto è sempre più arduo distinguere tra fatto e racconto, tra avvenimento e propaganda, tra vita reale e virtual reality. Ma è proprio per questo che la storia serve, anzi è imprescindibile. Il suo metodo critico è fondamentale per riprendere a orientarci, distinguendola da tutto ciò che le somiglia. Un libro sorprendente che restituisce alla storia il ruolo che le compete nella società contemporanea.
Questa è una recensione un po' particolare. Si tratta di un libro che ho dovuto leggere per l'esame di storia medievale e quindi non è esattamente qualcosa che ho scelto io di leggere. Però è a tutti gli effetti una lettura che mi sento di consigliare e portare su questo blog, specialmente per gli appassionati di storia.
Premetto che la storia non è proprio il campo in cui eccello, ma nonostante ciò ho trovato questo libro molto interessante. Sono 10 capitoli dove il professore spiega la storia dal punto di vista delle fonti e precisamente chiarendo l'argomento delle fonti false - o fake news come le considera lui in un capitolo.
Un linguaggio comprensibile e molto scorrevole, l'autore ha saputo rendere leggera la lettura anche usando frasi simpatiche o riferimenti a film, strappando una risata ma allo stesso tempo il concetto che ha intenzione di esporre arriva chiaramente.
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