Trama
Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua (""Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco.
A Vigata, una cittadina siciliana piuttosto tranquilla (di quella tranquillità tipica di un territorio conteso tra due clan mafiosi), è arrivato un nuovo commissario della Polizia, Salvo Montalbano. Comprendendo il tipo di tranquillità che vige in paese, non vi stupirete se vi dico che non era ancora successo nulla di eclatante dal suo arrivo, finchè una telefonata anonima, che riguarda un omicidio, non interrompe la quiete.
All'interno di un auto abbandonata, in circostanze alquanto anomale, si trova il corpo del noto ingegnere Luparello. Essendo l'ingegnere impegnato anche in politica le indagini del commissario si fanno fin da subito più complicate. Perché vi chiederete voi? Perchè è nell'interesse di tutti i colleghi politici non attirare l'attenzione sul delitto, anzi addirittura sembrano voler insabbiare l'accaduto. Insomma la riservatezza è quanto meno d'obbligo.
Ma Montalbano con l'aiuto dell'ispettore Fazio e degli agenti che compongono il commissariato non si lasciano certo scoraggiare dalla pressione.
Chi sarà il colpevole dell'omicidio? Sta a voi scoprirlo leggendo il libro.
Per quanto riguarda il lato diciamo così più tecnico ci sono due cose che voglio farvi presente.
La prima è che ci sono alcune parti che possiamo definire prevedibili che vi faranno credere di aver già intuito tutto, ma poi arriva l'effetto sorpresa che sconvolge tutte le vostre teorie.
Un'altra cosa degna di nota, poichè dai più inaspettata, è la presenza di numerosi termini, a volte anche intere frasi, in dialetto siciliano che il contesto rende assolutamente comprensibile.
Traiamo le conclusioni, cosa ne penso io? Devo ammettere che non è la prima volta che leggo i libri di Camilleri che narrano le indagini di Montalbano, ma li ho sempre letti in ordine del tutto casuale, perciò ho deciso di rileggerli in ordine ed eccoci qui.
Questo in particolare non l'avevo ancora letto e non vi nascondo che mi è piaciuto, ma sento che manca qualcosa (o meglio qualcuno) per questo motivo ho deciso per questo voto:
Informazioni generali:
- Titolo: La forma dell'acqua
- Autore: Andrea Camilleri
- Numero di pagine: 173
- Genere: Romanzo giallo
- Saga: Il commissario Montalbano (vol.1/28)
- Casa editrice: Sellerio Editore Palermo
Commenti
Posta un commento