Trama
Il 15 gennaio del 1952, quando si siede alla scrivania di Goldeneye, la sua villa in Giamaica, Ian Fleming non ha idea di cosa scriverà. Parte dal nome del suo personaggio, rubato a un allora celebre ornitologo, e dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona, nel 1941. Il primo James Bond nasce così, ed è un romanzo molto diverso da come forse lo stesso Fleming amava raccontarlo. Le scene sono poche, non più di quattro, i veri personaggi anche meno. James Bond impareremo a conoscerlo meglio, perché qui è ancora nei panni - eleganti, spiritosi, crudeli - di Ian Fleming. Ma l'abominevole Le Chiffre, e il suo occhio quasi bianco, non li dimenticheremo, come difficile sarà scordare la Bond Girl forse più letale, la sublime Vesper Lynd. Tutto dunque comincia da qui, dall'odore nauseante di un casinò alle tre del mattino. E la speranza è che duri il più a lungo possibile.
<<Mi chiamo Bond, James Bond>>
L'agente dei servizi segreti britannici si trova a Royale-les-Eaux per svolgere la sua missione.
Il suo obiettivo infatti è un ambiguo finanziatore del Partito comunista che si è macchiato di diversi crimini, è ricercato dall'Interpol ma è sempre riuscito a farla franca.
La missione di Bond è convincerlo a rivelare informazioni sui russi.
Ad aiutare Bond in questa missione ci sono l'agente della CIA nonchè suo amico, Felix Leiter e nel ruolo di femme fatale Vesper Lynd, collega di Bond.
Questo romanzo è il primo della serie che Fleming scriverà su questo personaggio. In questo però Bond è ancora più nei panni dello scrittore stesso, che ha preso ispirazione da un episodio che gli è realmente accaduto.
Cosa ne penso io?
Del romanzo ho apprezzato in modo particolare le descrizioni dettagliate dei luoghi, meno invece la caratterizzazione dei personaggi. È evidente, mentre lo si legge che il libro è stato scritto negli anni Cinquanta. Questo perchè Bond rivolge a Vesper delle frasi che onestamente mi hanno fatto rabbrividire, ma è giusto ribadire che la mentalità dell'epoca è differente e quindi non sarebbe corretto penalizzare il romanzo per questo motivo.
Le scene di azione sono poche ma intense, il che mi ha un po' contrariato, essendo questo un libro che dovrebbe basarsi sull'azione, inseguimenti, sparatorie, insomma frenesia ed è invece molto piatto, quasi monotono ecco.
Per una migliore lettura consiglio di informarsi precedentemente sulle regole del gioco del Baccarà, su cui si basa una delle scene principali del libro (cosa che io non ho fatto peraltro)-
Tirando le somme, non mi ha convinto più di tanto motivo per cui il mio voto è:
Informazioni generali:
- Titolo: Casino Royale
- Autore: Ian Fleming
- Genere: Thriller
- Numero di pagine: 227
- Casa editrice: Adelphi
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