Trama
La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C’è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l’aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos’è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell’attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l’ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall’Afghanistan; di un’americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all’amore.
Non dirò molto in realtà: molto delusa, devo essere sincera. Questo è l’ultimo libro dell’autore ed egli stesso afferma che arrivato a sessant'anni di età e avendo una vita pacata e tranquilla, non sapeva più cosa scrivere. Sono 312 pagine di discorsi uniti senza un filo logico a mia opinione, e con una conclusione che non mi ha lasciato niente. Bella la descrizione centrale in cui parla della depressione e tutto ciò che ha provato nel momento in cui ne ha sofferto, ma non ho ben capito come ne è uscito. La mia è stata una lettura poco attenta perché mi annoiava, le ultime 100 pagine sono state pesantissime.
Dello stesso autore vi consiglierei i primi libri che ha scritto negli anni 2000, non iniziate da questo come ho fatto io!


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