Trama
Ritorna l'investigatore Montalbano: nel corso di un'inchiesta su di un traffico d'armi, ispezionando una caverna che funge da deposito di ordigni, Montalbano scopre un passaggio che conduce a un'altra grotta, e qui trova due cadaveri: un ragazzo e una ragazza uccisi cinquant'anni prima. Obbedendo all'istinto prepotente che lo spinge a ricercare una verità sbiadita e forse ormai inafferrabile, il commissario Montalbano inizia un'indagine improbabile, che cerca di ricostruire vicende apparentemente non destinate ad approdare in un'aula di tribunale.
Il commissario Montalbano, grazie all'aiuto di un amico d'infanzia, riesce a catturare un noto mafioso, Tano u grecu. L'arresto in realtà è stato concordato, il capo mafioso vuole togliersi dai giochi prima di essere minacciato dalle nuove generazioni. In cambio il commissario viene a conoscenza di un nascondiglio di armi utilizzato dalla mafia, all'interno di una grotta.
È l'amico del commissario, il preside Burgio a rivelargli, la storia della grotta, il padre di un suo amico lo usava durante la guerra per depositare i beni destinati al mercato nero.
Il commissario incuriosito decide di fare un altro sopralluogo alla grotta, ed è così che scopre una seconda cavità, nascosta, dentro al quale trova due cadaveri abbracciati, una ciotola, delle monete e un cane di terracotta.
La mafia vuole punire tutti coloro che sono coinvolti in questo patto, compreso il commissario, che mentre si trova in ospedale, per riprendersi dal tentato omicidio, continua a pensare al contenuto della seconda grotta.
Chi sono i due amanti? Riuscirà il commissario Montalbano a risolvere il mistero?
Cosa ne penso io?
Il cane di terracotta è il secondo volume che Andrea Camilleri incentra sul commissario Salvo Montalbano.
In questo volume scopriamo la strana amicizia, decisamente non convenzionale, tra il commissario e il protettore di prostitute, Gegè, i due si conoscono dai tempi delle elementari e sebbene abbiamo scelto strade decisamente diversi sono rimasti in contatto.
I veri protagonisti della storia sono i due amanti, ritrovati abbracciati nella grotta e la loro storia d'amore, su cui il commissario continua a ragionare anche quando si trova in degenza in ospedale, pur di venirne a capo. La testardaggine infatti è una delle caratteristiche peculiari del nostro commissario, non si lascia fermare da niente e da nessuno, arriva a coinvolgere pure i tanto detestati giornalisti pur di trovare la soluzione.
All'interno di questo volume si incrociano due mondi, il contemporaneo, quello della mafia, e quello di una Sicilia ai tempi dell'occupazione degli Alleati.
Un romanzo che unisce il brivido del giallo, del traffico d'armi, della mafia alla storia, l'amore tra due giovani, che volevano viversi contro tutto e tutti.
Ogni singola pagina porta il lettore ad appassionarsi alla vicenda, al punto tale da non voler più abbandonare la lettura, ve lo posso assicurare, questo volume vi trascinerà fino alla fine della storia senza che ve ne accorgiate, almeno così è successo a me.
A fare da contorno a tutta questa storia ci sono i termini in dialetto siciliano, tipici dello stile di Camilleri, che non fanno altro che enfatizzare la narrazione, e vi assicuro che non ostacolano la lettura, dato che il contesto permette di capire perfettamente ogni parola,
Il mio voto è:




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