Trama
È uno dei romanzi più famosi del Novecento, grande metafora di ogni regime totalitario. Eppure l'ispirazione per quest'opera nacque da un episodio molto concreto: "Un giorno, mentre percorrevo uno stretto sentiero vidi un bambino di forse una decina d'anni che teneva per le briglie un cavallo da tiro enorme, e ogni volta che questo cercava di voltarsi il bambino lo frustava. In quel momento mi ritrovai a pensare che se certi animali avessero coscienza della loro forza, noi non avremmo più alcun potere su di loro, e pensai pure che gli uomini sfruttano gli animali in modo assai simile a quello in cui i ricchi sfruttano il proletariato". Prende così vita "Fattoria degli animali", storia di animali che sovvertono l'ordine costituito per instaurare un regime basato sull'uguaglianza e sulla parità di diritti e doveri. Ma la loro utopia egualitaria deraglia rapidamente e, come nella Russia stalinista che Orwell aveva in mente mentre scriveva, ben presto un gruppo – i maiali, guidati da Napoleon e Snowball – prende il sopravvento e si impone sugli altri con una prepotenza che sfocerà presto in brutalità. Una storia che, trasfigurando le vicende dell'Unione Sovietica attraverso la lente della favola, parla al lettore con un'immediatezza capace di toccare il nucleo più prezioso che abita in ciascuno di noi: quello che non esita a insorgere di fronte al sopruso e all'ingiustizia.
Una normale fattoria, proprietà di una casa padronale - o almeno questo era il nome che le veniva attribuito - dove il senso del titolo del libro viene percepito nel corso della lettura, perché quella diventerà veramente la fattoria degli animali. Essi si ribellano agli umani, prendendo possesso della tenuta, a volte anche con vere e proprie battaglie sanguinose, ma alcuni di loro finiranno per comportarsi proprio come quelli che hanno sempre considerato nemici. Una storia sviluppata così è, a mio parere, un modo delicato di criticare un dato fenomeno politico e sociale. Orwell ha pensato alla Russia stalinista, ma credo che ogni lettore possa sentirsi emotivamente coinvolto ritrovandosi a confrontare il racconto con periodi storici analoghi.
Un racconto satirico che comicizza i comportamenti degli animali e che risulta divertente gran parte del tempo, anche se ad un certo punto la loro voglia di libertà finirà per diventare la loro stessa gabbia e il racconto prenderà una piega diversa, che farà cambiare espressione al lettore e lo porterà ad indirizzare la sua attenzione su un altro tipo di vicende.
Consiglio di leggerlo per partecipare a quest'esperienza di emozioni contrastanti e per recepire il messaggio di Orwell.
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