Trama
Villaggio Tognazzi, Torvaianica, sul litorale romano. Alfreda, un’accumulatrice seriale con i primi segni di demenza senile, ha reso il suo villino un tugurio invivibile, dove vive per inerzia tra insetti e cianfrusaglie. Sopra di lei abita il figlio Marco, un giovane fattone, profondamente insicuro, la cui unica occupazione è accudire la madre. Lo spettro di un’azione da parte dell’Ufficio d’igiene rende necessario svuotare in fretta la casa, pena lo sfratto. Alcuni sgangherati amici, assidui frequentatori del bar Vanda, si attivano per sgomberarla, ma la proprietaria si oppone. Da qualche tempo Alfreda soffre di disturbi del sonno durante i quali le appare Sandra Mondaini, che ha conosciuto ai tempi d’oro del Villaggio Tognazzi, quando era il ritrovo estivo del jet set culturale italiano. Alfreda, nei suoi deliri notturni, immagina di parlare con l’attrice, sofferente per la “separazione” dal marito Raimondo Vianello, che riposa a Roma mentre lei è sepolta a Milano. Anche Alfreda non si è mai ricongiunta al marito, scomparso in mare durante una pesca notturna e mai più ritrovato. Alfreda decide di mettere fine a quella “ingiustizia” e pone al figlio una condizione per lo sgombero del villino: trafugare la salma di Raimondo dal Verano e portarla al cimitero di Lambrate, da Sandra. Dopo le prime resistenze, Marco getta le basi del piano, aiutato da Carlo, un vecchio pescatore, e da Er Donna, il travestito più ambito della Pontina.
Da quando suo marito è morto, Alfreda è diventata un accumulatrice seriale, non butta mai via niente perché in tutto ciò che possiede vede qualche ricordo con l'amore della sua vita e separarsene diventa un affronto. Sopra di lei vive il figlio, Marco, entrambi sopravvivono grazie alla pensione d'invalidità della madre, lui non ha mai lavorato, passa il tempo fuori con gli amici e a farsi le canne, l'unico impegno che ha è prendersi cura di sua madre.
La casa è sommersa di oggetti, pentole e piatti sporchi, colonie di insetti vivono sui pochi punti liberi del pavimento, Marco sa che se non convince la madre a liberarsi di tutto quel ciarpame e a ripulire l'Ufficio d'Igiene gli toglierà la casa.
Così con l'aiuto di due vecchi amici dei suoi genitori finalmente la convince, ma ad una condizione.
Alfreda da un po' di tempo soffre di disturbi del sonno, sostiene di vedere seduta sulla poltrona di camera sua, Sandra Mondaini, lei l'ha conosciuta la Sandra, con il suo Raimondo, ed è convinta che sia addolorata, perchè non può riposare vicino al suo amore. Sandra infatti è sepolta al cimitero di Lambrate, mentre Raimondo al Verano a Roma. Così l'Alfreda che ancora soffre perchè suo marito è scomparso in mare, e non potranno mai essere sepolti vicini, convince il figlio a trafugare la salma di Raimondo Vianello, per portarla a Milano, dalla sua Sandra.
Riusciranno a ricongiungere le salme?
Cosa ne penso io?
L'anno che a Roma fu due volte Natale è un libro di narrativa, scritto da Roberto Venturini.
Onestamente non so bene cosa dirvi, non ci ho capito un granché, a livello di trama, di personaggi, di worldbuilding, non ho capito neanche se alla fine sono riusciti o meno a fare ciò che dovevano. Una confusione totale, qui di sopra ho cercato di ricostruire la trama, perchè è stata quella ad invogliarmi ad aprire questo volume e leggerlo, ma dire che è stata una scelta fallimentare è un eufemismo.
Inoltre cercavo un libro sul Natale, ma qui di natalizio non c'è assolutamente nulla, anche se il titolo e la copertina mi sembrava dicessero ben altro.
Non c'è molto altro da aggiungere, è chiaro che non mi sia piaciuto, quindi chiaramente non mi sento di consigliarvelo, ma il mio parere non è legge, quindi se decidete di leggerlo o se lo avete letto, vi invito a farmi sapere qui di sotto che cosa ne pensate voi. Il mio voto è:
Informazioni generali:
- Titolo: L'anno che a Roma fu due volte Natale
- Autore: Roberto Venturini
- Genere; Narrativa
- Numero di pagine: 183
- Casa editrice: SEM




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