Trama
Lei: la ragazza alla pari. Giovane, inesperta, spontanea.
Lui: il padre del bambino. Single, ambizioso, autoritario.
Dove: Shanghai, Cina.
Lilou Renaud è salita sull’aereo per la metropoli cinese quasi di nascosto, col solo desiderio di allontanarsi da Saint-Damien en Médoc, bucolico quanto noioso paesino francese, e dalle scelte di vita che altri hanno cercato di imporle.
È fuggita per far chiarezza su ciò che veramente vuole dalla vita e ha trovato…Mathis Tang.
Ambizioso, elegante, a capo di una grossa azienda di moda, Mathis non è certo quel signore di mezza età che lei si aspettava. Di madre francese e padre cinese, incarna in sé il fascino di oriente e occidente e Lilou non può fare a meno di sentirsi attratta da lui.
Per Mathis, Lilou rappresenta una ventata di freschezza. Spontanea e dolce, è l’unica che sa come prendere per il verso giusto suo figlio Lucien, e riporta nella loro vita quel senso di famiglia del quale l’uomo credeva di poter fare a meno.
Ma dov’è la madre di Lucien? Perché non ci sono sue foto in casa, perché nessuno può nominarla? Qual è il segreto che Mathis nasconde così bene, e che sembra tormentarlo?
Cedere alla reciproca attrazione non è la cosa più saggia da fare, quando in agguato si nascondono innumerevoli ostacoli.
Ma chi riesce ad essere saggio, se di mezzo ci si mette il cuore?
Lilou ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle, si sente stretta in una vita che non le appartiene, dove altri cercano di prendere le decisioni al posto suo, tutti sembrano sapere meglio di lei cos'è giusto, cosa dovrebbe fare e quando, ha finalmente capito che deve ritrovare se stessa, ecco perchè invece che pensare ai preparativi per il matrimonio è in aereoporto, pronta ad imbarcarsi per Shangai, in Cina. Un posto quanto più possibile diverso da Saint-Damien en Médoc, paesino bucolico francese circondato dai vigneti, Shangai è una citta industriale, con grattacieli altissimi, (e invece della virgola) ritmi frenetici. Si è iscritta ad un sito per ragazze alla pari, le hanno assegnato un bambino, Lucien, il padre vuole che il figlio impari la lingua e chi può insegnargliela meglio di una ragazza francese (forse qui volevi mettere un punto interrogativo).
Mathis Tang, per metà francese e metà cinese, è l'ambizioso capo di un azienda di moda, ereditata dalla madre francese, è un padre assente, in casa non c'è quasi mai, con il figlio non ha un legame, a stento si parlano. Il bambino è stato cresciuto e viziato dai nonni materni che vivono in casa con lui. In casa non ci sono foto della madre, è un argomento che non si può sollevare, ma Lilou è divorata dalla curiosità, chi è la madre di Lucien, perchè non cresce suo figlio? È ancora viva?
La donna non è l'unico chiodo fisso di Lilou, Mathis Tang con il suo fascino, la disorienta, è sempre nervoso quando lui la chiama, le si avvicina, quando gli capita di averci a che fare. Anche per l'uomo Lilou non passa inosservata, è gentile, spontanea, e nota che quando lui è presente è sempre un po' nervosa, ma non capisce perchè, non subito.
I due capiscono in fretta di essere attratti l'uno dall'altro, ma non possono iniziare una relazione, non dovrebbero, gli ostacoli sono molti. Riusciranno a non cedere?
Cosa ne penso io?
Shangai mon amour è un romanzo rosa scritto da Mimi Costalunga.
I protagonisti di questo volume, come immagino avrete potuto intuire da ciò che ho scritto precedentemente sono Lilou Renaud, una ragazza francese che dopo aver perso la mamma, ha perso un po' anche se stessa, cercando di proteggere il fratello e il padre, ma ora ha bisogno di ritrovarsi, ecco perchè parte per la Cina senza dire niente a nessuno. Un'animo dolce, comprensivo spesso più preoccupata di non ferire gli altri, a prescindere da ciò che potrebbe ferire lei, ma non per questo meno combattiva, ve lo assicuro.
Mathis Tang, invece è quasi il suo opposto, anche se scavando sotto la corazza che si è costruito per proteggersi da una vita di dolore, la sua personalità cambia quasi drasticamente, ma mi sa che vi ho già detto troppo. Ammetto di averlo abbastanza detestato, per questo suo modo di essere molto algido, ma l'ho chiaramente rivalutato in seguito, se avete letto il volume sapete anche che c'è stata una ricaduta nell'odio, ma non dirò nient'altro, così evitiamo spoiler. Comunque se posso dire il mio personaggio preferito del libro, è il piccolo Lucien, un bambino che ha affrontato molto più dolore di quanto fosse necessario prima dell'arrivo di Lilou, per, passatemi il termine, l'egoismo del padre, che per quanto sia comprensibile comunque è innegabile, non oso pensare quanto questo bambino possa essersi sentito solo in quella casa con i nonni e la domestica, per la maggior parte del tempo, nessun amico della sua età, nessuno che provasse a comprendere perchè fosse così aggressivo e maleducato, tutto per nascondere la sofferenza che provava a non conoscere nulla sulla madre e vedere il padre preferire il lavoro a suo figlio.
Per quanto riguarda la scrittura invece ho trovato in questo volume una penna che ritengo quasi magnetica, il che è decisamente sorprendente, sebbene non manchi il romanticismo, questo è un libro che va oltre, c'è anche quel brivido di mistero che aleggia attorno alla mancanza della mamma, il coinvolgimento dei nonni materni nella vita del bimbo, che sanno coinvolgere il lettore alla ricerca della verità. Per me è stata una lettura veramente molto piacevole, una di quelle che con molta sincerità potrei prendere in considerazione di rifare in futuro, per cui mi sento di consigliarvela caldamente, e come sempre vi invito a farmi sapere cosa ne pensate. Il mio voto è:
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