Anche se a volte mi capita di percepire il mondo come se fosse in bianco e nero, mi rendo conto che non è così, e che tra queste due estremità ci sono una miriade di colori e sfumature. Ciò di cui parlo in questo viaggio, non fa riferimento al categorizzare tutto in due semplici parti, bensì al concetto di complementarità. A mio parere, ad ogni sfumatura più chiara, ne corrisponde una complementare, elevata allo stesso livello, ma con una tonalità scura; nella mia visione delle cose, quindi, non esiste il bianco senza il nero, come non esiste il giallo senza il viola, o ancora, il rosso senza il verde. Tutti i colori, a parte il grigio, hanno un colore che li completa. So benissimo che come introduzione potrebbe sembrare infantile parlare di colori, ma la metafora, almeno per quest’opera, mi risulta la tecnica più semplice ed efficace per essere capito nel migliore dei modi. Vi propongo, mentre leggerete i miei scritti, di associare un colore ad ogni capitolo, e perché no, ad ogni poesia del libro, così da rendere questo percorso con un inizio e una fine uguale per tutti (bianco e nero, nascita e morte o come preferite vederlo), colorato a modo vostro. Con i nomi “Eros” e “Thanatos”, mi riferisco corrispettivamente, alla pulsione di vita, ed alla pulsione di morte, che possono essere interpretate anche come amore e odio, pace e guerra, ed altro. Mentre, per quanto riguarda la prima parte (riferita al concetto di vita), mi sono cimentato a scrivere qualcosa di inerente ad esperienze vissute, nella seconda parte (riferita al concetto di morte), non sapendo cosa ci sia dopo la vita terrena, ho dovuto un po’ interpretare ed immedesimarmi, cercando di non farmi influenzare, appunto, dalla mia “pulsione di vita”. Spero di essere stato abbastanza chiaro per quanto riguarda la panoramica del contenuto del libro. All’interno delle mie opere, sono sempre alla costante ricerca di un equilibro, di un viaggio simmetrico, che in qualche modo, riesca a mettere chiarezza alla ragione della nostra esistenza (anche se ovviamente non è così); questa mia ricerca, si dimostra essere il mio punto forte da un lato, perché ogni poesia, ogni pensiero non è mai messo a caso, ma in un punto ben preciso in cui lo avevo immaginato. Visto da un’altra prospettiva, però, questo mio tratto, mi rende fin troppo schematico e, delle volte, non mi lascia libero al cento percento.
"Eros e Thanatos" è una raccolta di poesie di Fabrizio Spina che esplora due forze antiche e universali: l’amore e la morte. Lo fa con uno sguardo consapevole e soprattutto concreto, costruendo versi ricchi di significato e immagini originali. È evidente la cura con cui l’autore ha scelto ogni parola, così come si percepisce una ricerca profonda sul linguaggio e sul significato delle sue parole. Personalmente, però, non sono riuscita a sentirmi davvero coinvolta, non ho provato quelle emozioni che cerco quando mi avvicino alla poesia che rendono certi versi indimenticabili. Ma questo non significa che il libro non meriti attenzione: queste pagine hanno una bellezza propria e c'è soprattutto un messaggio che Spina ha scelto di trasmettere in questo modo. Eros e Thanatos non sono solo concetti astratti, ma presenze vive che si fanno strada in queste poesie. L’autore riesce a esprimerli con sensibilità e originalità, anche quando il lettore, come me nel mio caso, fatica a sentirli propri. Consiglio Eros e Thanatos a chi ama la poesia che si nutre di contrasti e riflessioni profonde. Non è un libro da leggere tutto d’un fiato, ma da assaporare con calma, lasciando che ogni parola trovi il suo spazio.
Con questa recensione ringrazio Fabrizio Spina per averci dato la possibilità di conoscere la sua penna attraverso le sue poesie.
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