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Peter Pan. Recensione

 


Trama 

Peter Pan, il ragazzo che non vuole crescere, ha il potere di volare e vive in un'isola magica. Ma è affascinato dalle storie della buonanotte che Mary Darling racconta ai suoi figli e di sera va a trovarli nella loro casa a Londra. Durante una delle sue visite notturne perde la sua ombra, e quando Wendy, la figlia di Mary, gliela ricuce addosso, il ragazzo la invita a volare con lui verso l'Isola-che-non-c'è. "Un po' di polvere di fata, un pensiero felice, e via che si va". Seguendo il misterioso e sfuggente ragazzo, Wendy e i suoi fratelli andranno incontro a mille peripezie, ai perfidi dispetti di Campanellino, alla minaccia del temibile capitan Uncino e dei pellerossa. Nella fantastica isola che non c'è conosceranno il mondo delle fate, la laguna delle sirene e il popolo dei Bambini Sperduti, bambini che come Peter Pan hanno deciso di non voler mai abbandonare l'incoscienza e la meraviglia dell'infanzia. Per più di un secolo le avventure di Peter Pan hanno conquistato generazioni di lettori e continuano ad affascinare tutti i bambini e moltissimi adulti, perché rimangono nel cuore come una riserva di polvere fatata, per volare sulle ali dell'immaginazione, ognuno verso la propria, personale, Isola-che-non-c'è.


"Peter Pan" di J.M. Barrie è un romanzo che ha attraversato generazioni, portando con sé il fascino di un mondo sospeso tra sogno e realtà. La storia segue le avventure di Peter, il bambino che non vuole crescere, e della famiglia Darling, in particolare di Wendy, che lo accompagna nell’Isola-che-non-c’è insieme ai suoi fratellini, John e Michael. Tra sirene, pirati, fate e bimbi sperduti, Barrie ci conduce in un viaggio che parla di libertà, infanzia e dell’irresistibile desiderio di rimanere giovani per sempre. Una storia che potrebbe rispecchiarsi in ognuno di noi. 
Nonostante sia una storia conosciuta a livello mondiale e reinventata più volte sullo schermo, leggere il testo originale è stata un’esperienza sorprendente. Mi ha colpito il modo in cui Barrie riesce a usare un linguaggio dolce e quasi musicale persino per descrivere i momenti più intensi e violenti. Questo tratto stilistico rende la lettura delicata e adatta a tutti, come se stesse sussurrando una fiaba all’orecchio di ciascun lettore. In diversi momenti l’autore si rivolge direttamente a noi, rompendo la quarta parete con naturalezza. È come se non fossimo semplicemente immersi nella storia, ma parte di una conversazione intima con lui, come se Barrie ci stesse leggendo una favola della buonanotte, piuttosto che lasciarci soli tra le pagine. 
Un dettaglio che ho trovato davvero speciale è il modo in cui, nelle battute finali, l’autore dialoga con i suoi stessi personaggi, mostrando apertamente la propria preferenza per uno di loro. È una scelta narrativa insolita che mi ha emozionata: in quel momento non solo Barrie si mette in gioco, ma ci invita a fare lo stesso, a schierarci, a decidere da che parte stare. 
Ci sono però anche alcuni aspetti che non ho apprezzato pienamente. Per quanto il libro sia pensato per tutti, e in particolare per i giovani lettori, ho trovato che alcune scene fossero eccessivamente violente, con descrizioni molto dettagliate che stonavano rispetto alla leggerezza fiabesca dell’opera. E ammetto che, in più di un’occasione, ho preferito la resa cinematografica di alcune scene, forse perché attraverso alcuni adattamenti si riesce a cogliere meglio quell’equilibrio tra fantasia e malinconia che a volte dal libro non sempre si coglie. Peter Pan resta comunque una lettura preziosa a cui tengo molto, capace di accendere riflessioni sul tempo, sull’età e sulla nostalgia, ricordando a tutti noi che per volare non servono effetti speciali, ma solo pensieri felici.


Informazioni generali:
  • Titolo: Peter Pan
  • Autore: J.M. Barrie
  • Genere: classici, fantasy
  • Numero di pagine: 264
  • Casa editrice: RBA "Storie meravigliose"






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