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Una locanda Rosso Lampone. Recensione

 


Trama

Sulle sponde del lago Maggiore una locanda spicca per il colore inusuale della sua facciata. Un rosso talmente caldo che, unito al profumo di lampone che emana, crea un’atmosfera magica. Ad attenderli sulla soglia, gli ospiti trovano Ortensia, cuoca e lettrice famelica, che si esprime solo attraverso citazioni di libri letti e mai dimenticati, presi in prestito dalla biblioteca di Verbania. È il luogo in cui Ortensia ha conosciuto Lidia, ora proprietaria di Rosso Lampone, che con pazienza e cura le ha permesso di evadere da un triste passato familiare. Insieme, sono riuscite a trasformare la locanda nella destinazione perfetta per chi vuole cambiare vita. È quello che Cesare, Pietro e Altea sperano che accada. Qui capiscono che, per costruire ponti con l’altro, è prima necessario imparare a conoscere sé stessi. Cesare, uno scrittore di mezza età, si è innamorato per la prima volta, ma non riesce a comunicarlo. Pietro mette alla prova le sue capacità di padre e di marito. Altea vuole riuscire a fidarsi delle persone, anche quelle dalle quali la madre le direbbe di tenersi lontana. Ortensia e Lidia hanno una sola settimana per aiutarli a lavorare sulle paure che li ostacolano. Una settimana al termine della quale ognuno di loro possa fare spazio in valigia alla versione migliore di sé. E perché questo avvenga, anche Rosso Lampone ha qualcosa da dire ai suoi ospiti: una serie di regole ben precise per abitare le sue stanze, all’apparenza difficili da accettare, ma capaci di svelare quanto prezioso sia il tempo. Perché è indubbio che stiamo sprecando quello necessario per vivere in modo autentico noi stessi e gli altri.


Ci sono luoghi che non si trovano: si lasciano trovare.
La Locanda Rosso Lampone non è segnalata da cartelli vistosi né da recensioni virali. Eppure chi vi arriva, anche per caso, lo fa quasi sempre nel momento esatto in cui ne ha più bisogno. Un angolo discreto sul Lago Maggiore, dove il tempo rallenta e le giornate sembrano diluirsi tra profumi di marmellata, caffè e malinconie leggere.
Qui la vita scorre con un ritmo diverso. Lidia, che ne è la proprietaria, non cerca applausi, ma silenzi buoni. Si è costruita una quotidianità fatta di piccoli gesti e distanze sicure. Al suo fianco c’è Ortensia, una cuoca schiva che parla poco e legge molto. Le sue parole, quando arrivano, sono spesso prese in prestito dai libri. Ma ogni citazione che offre è un dono accurato, mai casuale.
Poi ci sono gli ospiti: anime in transito, ciascuna con il proprio bagaglio invisibile. Uomini e donne arrivati con motivazioni diverse — una fuga, un’attesa, un nodo da sciogliere — ma accomunati da qualcosa che forse nemmeno loro sanno nominare. In quel posto senza pretese, accade ciò che raramente accade nella vita reale: la possibilità di fermarsi davvero. Di ascoltare. Di guardarsi negli occhi. Di lasciare andare qualcosa.
Nell’arco di pochi giorni, la locanda diventa più di un rifugio: è una soglia. Tra ciò che si era e ciò che si potrebbe ancora diventare.
Cosa ne penso io?
Rosso Lampone è un volume di narrativa scritto da Amanda Colombo. 
Sono sincera, individuare un vero e  proprio protagonista in questo volume è praticamente impossibile, in queste pagine infatti si intrecciano le storie di diverse persone, che tra loro in comune hanno ben poco, a parte la necessità di trovarsi o in alcuni casi di ritrovarsi, ed è proprio per questo che per una settimana soggiornano alla locanda Rosso Lampone, dove sono vietati i dispositivi elettronici, e dove in alternativa viene favorita la socialità, infatti tutti gli ospiti sono caldamente invitati a partecipare alla colazione e alla merenda, con le prelibatezze di Ortensia, così che possano conoscersi. 
Cercherò di farvi un quadro di alcune delle personalità che si incontrano in questo volume, ma non voglio dilungarmi troppo, perchè secondo me merita di essere letto così, scoprendo tutto passo per passo, man mano che l'autrice decide di rivelarlo.
Partiamo dallo staff del Rosso Lampone, Lidia e Michele, moglie e marito, che una volta raggiunta la pensione decidono di investire i loro risparmi in una vecchia casa cantoniera, messa all'asta, Michele infatti aveva già avuto in passato un colpo di fulmine per la dimora, e così i due hanno finalmente un posto per realizzare il sogno di Lidia, aiutare le persone a ricominciare. Con loro c'è anche Ortensia, che fa parte non solo dello staff ma proprio della famiglia, ha passato una vita con i coniugi, ha visto crescere la loro figlia, nonostante le sue stranezze è entrata nella loro vita in punta di piedi e non li ha più abbandonati, al punto che ora si occupa di tutte le prelibatezze che vengono servite agli ospiti. Dovete sapere infatti che Ortensia comunica solo tramite le citazioni di libri che ha letto e amato, quando Lidia lavorava alla biblioteca di Verbania. Non vi dirò niente di più in merito, vi assicuro vi conviene, ne vale la pena, concentriamoci invece sugli ospiti, in totale il Rosso Lampone ospita otto persone, una coppia di amici, due fratelli, uno scrittore ed una famiglia di tre persone, un padre e i suoi due figli, non vi parlerò di tutti quanti ovviamente, sarebbe impossibile, mi concentro perciò sui tre che anche l'autrice ha scelto di evidenziare nella trama: Cesare uno scrittore che si trova di fronte ad un ostacolo, non è più giovane eppure si trova a dover esprimere per la prima volta un sentimento nuovo, l'amore e davvero non sa come fare, il che comporta il blocco dello scrittore, eppure l'editore si aspetta un nuovo libro, che segua le orme del precedente e diventi un best-seller. 
Poi c'è Pietro, che è in vacanza insieme ai due figli, lei adolescente per nulla contenta di essere lì e soprattutto di non avere il telefono, lui invece più piccolino non vede l'ora di godersi la vacanza anche se ogni tanto gli manca la Nintendo. Di certo Pietro non si aspettava di rimanere in vacanza una settimana da solo con i figli, è perplesso quando la moglie gli dice che deve passare del tempo con i ragazzi, perchè lavora sempre, loro crescono e lui non li vede mai, perciò lei se ne tornerà a casa e si vedranno tra una settimana. Così il suo ruolo di padre viene messo alla prova, ma anche quello di marito in realtà perchè Pietro ha un'amante, che è anche il suo capo, e ovviamente nessuno della sua famiglia lo sa o lo deve scoprire, per questo passa un sacco di tempo in bagno a scrivere messaggi da un secondo telefono. E poi c'è Altea, ufficialmente la ragazza si trova al Rosso Lampone per concentrarsi sullo studio, perchè sua madre non l'avrebbe lasciata andare altrimenti. In realtà si trova li con un ragazzo che ha conosciuto solo sul web, ma i due hanno troppe cose in comune per non incontrarsi, Altea sente di non potersi perdere quest'occasione, deve imparare a fidarsi delle persone da cui sua madre continua a metterla in guardia. Questo è più o meno il quadro dei protagonisti, vi devo dire che in generale i personaggi mi sono piaciuti tutti, anche se con alcuni nel corso della lettura ho instaurato un rapporto di amore e odio, a causa delle loro azioni, alla conclusione ho poi capito che semplicemente tutto aveva un senso, e che la Colombo, ha fatto quello che per me è un lavoro strabiliante, intrecciando tutte queste storie. 
Per cui se ve lo steste chiedendo, sì vi consiglio vivamente questo volume, perchè secondo me si adatta a tutti gli amanti della lettura, dategli una possibilità e ditemi cosa ne pensate. Il mio voto è: 




Informazioni generali: 
  • Titolo: Una locanda Rosso Lampone
  • Autrice: Amanda Colombo
  • Genere: Narrativa
  • Numero di pagine: 288
  • Casa editrice: Garzanti



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