Trama
Matteo ha una moglie che ama, un figlio che lo riempie d’orgoglio e il lavoro che ha sempre desiderato, ma dentro di lui si celano domande irrisolte e solchi che lo rendono un oggetto incompiuto. Quando il peso diventa troppo, sprofonda; la vera domanda è se troverà la forza di rialzarsi.
Ho conosciuto me stesso è un romanzo di formazione e introspezione che segue il percorso di un padre tra sogni, crisi e piccole rinascite. Linguaggio essenziale, scene che restano addosso e dialoghi che colpiscono al centro: una storia che fa ridere, piangere, riflettere e sognare. Questo libro non si legge: si ascolta, si respira, si vive.
Tra incontri inattesi, sessioni di ascolto e ricordi che tornano a galla, Matteo impara a riconoscere la propria fragilità come possibile via di trasformazione. Una lettura per chi cerca narrativa introspettiva che esplori memoria, colpa e la possibilità di riconciliarsi con se stessi e con gli altri.
"Ho conosciuto me stesso" non è soltanto la storia di Matteo, il protagonista di questo libro alle prese con uno dei momenti più oscuri della sua esistenza. È un viaggio interiore che coinvolge il lettore in modo diretto, quasi intimo, spingendolo a interrogarsi sulla propria realtà, sulle scelte quotidiane e sul bene che si è in grado di offrire agli altri. Marco Gonfia non si limita a raccontare: ci invita a guardarci dentro.
Matteo sembra aver ottenuto tutto ciò che desiderava, ma il peso delle responsabilità lo costringe a fare i conti con insicurezze e fragilità profonde, radicate nei suoi “solchi” interiori. Ed è proprio in questi solchi che il lettore può ritrovarsi, riconoscere le proprie crepe e forse iniziare a sanarle.
Non voglio soffermarmi troppo sui personaggi, perché il cuore pulsante di questo libro è racchiuso nel suo titolo. "Ho conosciuto me stesso" è un’esperienza che si vive pagina dopo pagina, e che merita di essere scoperta senza anticipazioni. È un percorso che emoziona, commuove, e lascia spazio alla riflessione.
Marco Gonfia ha saputo toccare con delicatezza uno dei punti più vulnerabili dell’essere umano: la scarsa conoscenza di sé. Che si tratti di un racconto indirettamente autobiografico o meno, ciò che conta è la sincerità con cui l’autore si rivolge al lettore. Il messaggio è chiaro e potente: prima di cercare il benessere negli altri, dobbiamo imparare a coltivarlo dentro di noi.
Lo stile è leggero, la scrittura scorrevole e accessibile. In sole 144 pagine, Gonfia riesce a creare una pausa dal ritmo frenetico della quotidianità, offrendo uno spazio di introspezione e consapevolezza. Un piccola perla che può accompagnare il lettore verso una nuova prospettiva.




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