Trama
Rosie ha nove anni e spesso, durante le vacanze, le capita di trascorrere il tempo sugli autobus rossi di Londra. I suoi genitori sono entrambi autisti e, quando i loro turni coincidono, non possono fare altro che portarla con loro per le strade della città. Nel giorno del referendum, i genitori portano Rosie al parco di St. James. La loro missione è trovare i famosi scoiattoli che lì hanno casa. Ma come mai non ve n'è traccia? E come mai, come le racconta il Custode del parco, i nidi sono vuoti e i pellicani si sono rifugiati sull'isola del lago? La grande avventura ha inizio proprio ai piedi di una grande quercia. Lì, un mondo segreto si rivela agli occhi di Rosie che si trova nel bel mezzo di una battaglia: volpi e ratti, originari del parco, vogliono scacciare una volta per tutte i nuovi arrivati per riappropriarsi delle loro terre, ma scoiattoli, pellicani e pappagalli sono pronti a resistere.
Attraverso gli occhi di Rosie, viene da chiedersi: dov'è "casa" per ognuno di noi? Cosa significa appartenere a un paese o a una città, cosa significa essere "originari" di un luogo? Non veniamo tutti, in qualche modo, da un altrove? Forse allora, ciò che conta è come riusciamo a stare insieme, con le nostre differenze che ci portiamo dietro come una lumaca il suo guscio, eppure con il desiderio di condividere un paese, una città, un parco, un'amicizia.
Rosie ha nove anni e vive a Londra, una città piena di palazzi, ponti e degli autobus rossi che sfrecciano ovunque. I suoi genitori lavorano proprio su quegli autobus, e quando capita che abbiano lo stesso turno, Rosie li segue nei loro giri per la città. A lei non dispiace: ogni viaggio è un'avventura e la finestra del bus è come uno schermo che racconta storie sempre nuove.
Un giorno speciale, quello del referendum, i suoi genitori decidono di accompagnarla al parco di St. James, uno dei più belli e verdi della città. Vogliono farle conoscere i famosi scoiattoli che vivono lì, agili e curiosi. Ma appena arrivano… sorpresa! Nessuno scoiattolo in vista. Neanche uno. È strano, anzi stranissimo.
Per capire cosa stia succedendo, Rosie incontra il Custode del parco, un uomo che conosce ogni albero e ogni angolo. Lui le spiega che non solo gli scoiattoli sono spariti, ma anche i pellicani si sono rifugiati lontano, sull’isoletta al centro del lago. I nidi sono vuoti, gli animali inquieti: nel parco succede qualcosa di importante.
Ed è proprio ai piedi di una grande quercia che Rosie scopre un mondo segreto, nascosto agli occhi di tutti. Un mondo dove gli animali del parco parlano, discutono e… si preparano a una battaglia. Le volpi e i ratti, che da sempre vivono lì, vogliono cacciare i nuovi arrivati e riprendersi tutte le loro terre. Ma scoiattoli, pellicani, pappagalli e tanti altri animali non vogliono smettere di vivere nel parco che ormai considerano casa.
Rosie ascolta, osserva e si ritrova a riflettere: cosa significa davvero “essere di un posto”? È chi arriva per primo? È chi ci vive con amore? Oppure è chi, pur venendo da lontano, porta con sé il desiderio di costruire qualcosa insieme agli altri?
Attraverso questa avventura piena di animali, idee diverse e scelte importanti, Rosie capisce che a volte non conta da dove veniamo, ma come decidiamo di convivere. Un parco, una città, un paese sono più belli quando si impara a condividere, proprio come fanno gli amici: diversi, sì, ma uniti sotto lo stesso cielo.
Cosa ne penso io?
Rosie e gli scoiattoli di St. James è un libro per bambini scritti da Simonetta Agnello Hornby e George Hornby.
La protagonista come immagino avrete capito è la piccola Rosie, una bimba di 9 anni, dalla spiccata curiosità, ama osservare tutto ciò che la circonda, in particolare quando viaggia sugli autobus rossi, in giro per Londra. È gentile, con tutti, ed in particolare con i passeggeri degli autobus che le raccontano delle storie, come la signora che le racconta la storia degli scoiattoli del parco di st. James, ed ha una grande immaginazione. È proprio il suo sguardo aperto e un'interesse verso il destino degli scoiattoli scomparsi che porta Rosie a scoprire un mondo nascosto e di riflettere su cosa significhi davvero sentirsi a casa.
Vi dico fin da ora che il personaggio di Rosie, nonostante sia molto semplice, perchè alla fin fine si tratta di una bimba di nove anni, quindi non ha quell'esperienza di vita che caratterizza molti dei personaggi di cui solitamente leggo le storie, è veramente ben costruito e ben approfondito, leggendo questo libro infatti è parso anche a me di tornare bambina, e di vivere al suo fianco le avventure che affronta.
Gli altri personaggi di questo volume sono i genitori di Rosie, entrambi immigrati a Londra, autisti dei famosissimi autobus rossi a due piani i cui turni a volte si sovrappongono, le famiglie lontane e l'impossibilità di lasciare la bimba ad una babysitter li ha spinti a portarla con loro sugli autobus, tenendola sempre sotto controllo, ed è proprio così che le giornate di Rosie si sono arricchite di avventure. Oltre a loro ci sono poi la signora che per prima parla a Rosie degli scoiattoli e il custode del parco, ma non sono personaggi su cui mi sento di concentrarmi, preferisco parlarvi invece degli animali che popolano il parco, perchè so che la cosa potrebbe sorprendervi, ma sono parte integrante della storia molto più di quanto si possa credere.
A popolare il parco sono presenti gli scoiattoli, che come avrete capito sono in parte protagonisti di questa storia, fin dal titolo, questo perché anche se sembrano solo animaletti che corrono tra gli alberi, in realtà hanno un loro mondo, fatto di nidi, famiglie e piccole preoccupazioni. Sono loro che accolgono Rosie quando l’avventura prende una svolta inaspettata. Poi ci sono gli abitanti storici del parco, volpi e ratti, che sono protettivi verso il loro territorio, e non vedono di buon occhio i nuovi arrivati, non sono cattivi ma rappresentano la voce della paura e della diffidenza verso ciò che è diverso. Ed infine a far parte della popolazione del parco ci sono anche pappagalli e pellicani, buffi e colorati, sono loro che provengono da altre parti del mondo, eppure nel parco di St. James hanno trovato la loro casa, e non la vogliono abbandonare.
È grazie a questo scontro che vede le volpi e i ratti schierati contro scoiattoli pellicani e pappagalli, che Rosie capisce che convivere non significa essere tutti uguali, ma imparare a rispettarsi anche quando si è diversi. Gli animali le mostrano che la paura del cambiamento spesso nasce dal non conoscersi, e che condividere uno spazio richiede ascolto, pazienza e un po’ di coraggio. È grazie a loro che Rosie riflette su cosa voglia dire davvero vivere insieme agli altri, senza escludere nessuno.
Rosie e gli scoiattoli di St. James è una storia delicata, in cui si dimostra la capacità degli autori di parlare ai bambini con semplicità senza rinunciare a temi importanti. Il libro infatti invita a riflettere su concetti come la casa, l’appartenenza, la convivenza e il rispetto delle differenze, e lo fa in modo naturale, quasi senza che il lettore se ne accorga, risultando sempre una lettura leggera, che include questi temi in maniera quasi inconscia senza mai risultare pesante, e cosa secondo me molto importante lascia spazio a dialoghi e domande.
Lo stile di scrittura è chiaro, scorrevole e molto attento al punto di vista dei più piccoli. Il linguaggio è semplice ma mai banale, e riesce a evocare immagini vivide del parco, degli animali e della città di Londra. La narrazione mantiene un buon equilibrio tra momenti più leggeri e passaggi più riflessivi, rendendo la storia coinvolgente senza risultare troppo complessa.
Ho decisamente apprezzato sia la narrazione a livello generale, sia la capacità e quasi vi direi la semplicità con cui gli autori hanno trattato temi profondi, rivolgendosi però ad un pubblico molto giovane, sfruttando una storia semplice ma allo stesso tempo efficace e significativa, ed utilizzando come protagonista una bimba comune, e gli animali come simboli di un messaggio importante.
È una lettura che mi sento di consigliare sia al pubblico a cui è destinata, cioè i bimbi, ma non solo, essendo io stessa fuori target l'ho trovata davvero interessante, ed essendo non particolarmente lunga può essere un modo per staccare dalle letture che uno è abituato a fare, con un libro diverso ma che comunque ha molto da insegnare, non solo ai bambini. Fatemi sapere se lo conoscevate già, se lo avete letto o lo leggerete e di conseguenza cosa ne pensate. Il mio voto è.

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