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Il cavaliere inesistente. Recensione

 


Trama

Il romanzo è ambientato nel Medioevo, connotato dall'umorismo fantastico di Calvino e dai contorni leggendari dell'epica cavalleresca. I personaggi sono alcuni paladini di Carlo Magno, fra cui milita Agilulfo: un cavaliere senza corpo, sotto la cui armatura c'è solo il desiderio disperato di «esistere», tradotto in una cocciuta volontà di perfezione e in una disciplina che non ammette errori e che conduce allo scacco. Anche gli altri cavalieri sono animati da un ideale; anzi, sono agitati da passioni amorose, desideri di vendetta e di gesta gloriose. Nelle lunghe galoppate, inseguendo una meta, orgogliosi di sé o disillusi, ognuno di loro afferra che il senso della vita è nel voler essere qualcuno «che sa quello che vuole», imparando con semplicità a esistere.


Era uno tra i titoli delle letture estive che vengono suggeriti dai professori a fine anno scolastico. Dalla trama sembrava essere un romanzo abbastanza leggibile ma non entusiasmante e infatti queste sono state le mie considerazioni una volta terminata la lettura. L'ho finito in poco tempo non solo perché è libro di non molte pagine, ma anche perché presenta uno stile abbastanza scorrevole e lo svolgimento delle vicende si comprende bene. Però non è stata una storia propriamente adatta ai miei gusti, non dico che sia una lettura spiacevole ma comunque sia non è il mio genere di lettura. 

Informazioni generali:

  • Titolo: Il cavaliere inesistente
  • Autore: Italo Calvino
  • Genere: Narrativa
  • Numero di pagine: 124
  • Casa editrice: Mondadori



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