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La tela di Charlotte. Recensione

Trama

In una Amsterdam di fine `900 la piccola Charlotte cresce nell'agio di una famiglia benestante, in cui, però, manca l'elemento fondamentale dell'amore. Il suo tentativo di costruire una mappa del mondo circostante trova sbocco nella pittura: scorci fanciulleschi che immortalano l'attimo della metamorfosi in atto, da bimba a ragazza. La sua mano in erba tratteggia spazi vuoti, una città idealizzata, un padre perduto nei vicoli bui della sua esistenza e una madre fredda e distante. Eppure, perdersi, a volte è l'unico modo per ritrovarsi.


Charlotte cresce senza che le manchi nulla, a parte l'amore, questo perchè suo padre David la abbandona quando era ancora piccola. La mamma passa la maggior parte del tempo a lavoro, lasciando la piccola dai nonni, nella casa in cui è cresciuta lei stessa. Crescendo Charlotte come ogni adolescente si mostra sempre più ribelle, sceglie le compagnie sbagliate insomma il solito comportamento adolescenziale. Sviluppa però un amore verso la pittura e il disegno che la porteranno a pensare al proprio futuro per un certo periodo anche a discapito dell'amore.
Mi ci sono immersa a tal punto da immedesimarmi in Charlotte nonostante non mi assomigli per niente.

Informazioni generali

  • Titolo: La tela di Charlotte 
  • Autrice: Giorgia Ferioli
  • Genere: Narrativa
  • Numero di pagine: 70
  • Casa editrice: MilleBattute





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