Passa ai contenuti principali

Il caso dell’abominevole pupazzo di neve. Recensione

 


Trama

Mancano pochi giorni a Natale, le campagne di Easterham Manor sono imbiancate da un folto strato di neve, le strade sono completamente ghiacciate e la famiglia Restorick è riunita a Dower House con alcuni amici. Mentre i bambini giocano a costruire pupazzi di neve, gli adulti si intrattengono nella grande casa tra pettegolezzi, cene e… sedute spiritiche.
Il detective Nigel Strangeways è arrivato in città proprio per indagare sugli strani risvolti di una seduta spiritica che, a quanto pare, invece di evocare lo spirito di un vescovo, ha fatto impazzire il gatto di famiglia. Ma, la mattina dopo il suo arrivo, Elizabeth Restorick viene trovata impiccata nella sua stanza: il corpo nudo, le labbra dipinte di rosso, bella nella morte quanto nella vita.
Suicidio? Strangeways capisce subito che c’è qualcosa che non va: la porta era chiusa dall’interno, ma la luce era spenta e la giovane donna sembrava tutt’altro che depressa… Sono molti gli indizi discordanti e tanti i moventi – tanti quanti gli ospiti della casa: lo scrittore innamorato, il medico che l’aveva in cura, il fratello devoto, l’amica gelosa. L’unica cosa chiara è che qualcuno sta cercando in tutti i modi di depistare le indagini, ma è difficile ingannare l’affascinante e incredibilmente colto Strangeways.


Natale si avvicina, le compagne di Easterham Manor, sono coperte di neve, e tutta la famiglia Restorick è riunita a Dower House. I due bambini di casa si divertono a costruire pupazzo di neve, gli adulti invece si intrattengono scambiandosi pettegolezzi e partecipando a sedute spiritiche proprio durante quest’ultima uno spirito evocato ha fatto impazzire il gatto. Proprio per questo motivo viene chiamato il detective Nigel Strangeways, che seppur molto scettico si reca in campagna con la sua consorte. 
Ma la mattina, dopo il suo arrivo Elizabeth Restorick viene trovata nuda, impiccata nella sua stanza. Subito si pensa al suicidio, d’altronde la giovane non ha avuto una vita rosa e fiori. Gli indizi discordanti sono molti, per cui Strangeways decide nonostante tutto di indagare. Si tratta davvero di suicidio? O le sensazioni di Strangeways si riveleranno corrette?
Cosa ne penso io?
Il caso dell’abominevole pupazzo di neve di Nicholas Blake è un romanzo giallo che dovrebbe essere ambientato a Natale, ma di natalizio ha decisamente molto poco. 
Per quanto riguarda la storia, ho fatto decisamente fatica a capire cosa stessi leggendo per circa metà libro, forse qualcosa in più, al punto da chiedermi se non ci fossero libri precedenti a questo, che chiarissero, ma non ho trovato nulla. Sui personaggi principali ho poco da dire, ho fatto veramente fatica ad inquadrarli. Per cui non ho delle impressioni da condividere. La seconda metà del libro è un po’ più scorrevole della prima, ma non mi ha comunque entusiasmato, insomma, questo libro è un grande punto di domanda. Se mi sento si consigliarvelo? Onestamente no, è una storia curiosa, che poteva secondo me, avere, molte potenzialità, ma che per come è stata narrata non mi ha dato nessuna soddisfazione. Lo stile lento, complicato e anche piuttosto noioso, le tempistiche delle indagini, lunghe a livello spropositato ma mal specificate, insomma una serie di fattori poco convincenti sono i motivi per cui il mio voto è:




Informazioni generali:

  • Titolo: Il caso dell'abominevole pupazzo di neve
  • Autore: Nicholas Blake
  • Genere: Romanzo giallo
  • Casa editrice: Giunti
  • Numero di pagine: 256



Commenti

Post popolari in questo blog

La fabbrica delle tuse. Recensione

  Trama Una delle più antiche fabbriche di cioccolato di Milano. Una donna, Olga Zaini, che con fatica e caparbietà riuscì a realizzare il sogno suo e del marito. Una moltitudine di ragazze, le tuse, che trovarono tra le mura della fabbrica una famiglia e una possibilità di riscatto. «Non ci sono sacrifici quando si ama». È con queste parole che Olga Torri accetta di diventare la moglie di Luigi Zaini e la madre dei suoi due figli, Piero e Rosetta, che hanno perso la mamma da poco. Luigi è un uomo gentile e discreto con un grande sogno, una fabbrica di cioccolato milanese. Ed è proprio della gentilezza e del profumo di cioccolato che Olga si innamora, così come del sogno di un'azienda come la Zaini, che lei fa suo in un istante. Tra conche e mescolatrici, macchine per la tostatura e per il raffreddamento e tavoli delle incartatrici, la fabbrica cresce, si espande - così come la famiglia, in cui arrivano Luisa e Vittorio - e sperimenta nuovi e originali prodotti; ma soprattutto dive

Settembre. Wrap up

  Le nostre letture del mese di settembre, che come sempre presentano una vastità di generi e di gusto personale. Se ne conoscete qualcuno cosa ne pensate? Voi cosa avete letto a settembre?  La pasticceria incantata - Gu Byeong-Mo Trama Esistono luoghi capaci di farti sentire accolto anche solo per l'atmosfera e il profumo che si respirano al loro interno, e la pasticceria di questo romanzo è esattamente così: aperta ventiquattr'ore su ventiquattro, a prima vista sembra un normale forno dove comprare pane, torte e biscotti con un signore un po' burbero dietro il banco. All'apparenza, però. Perché, quando il ragazzino protagonista di questa storia lo sceglie come rifugio per scappare da una situazione familiare difficile, la realtà che trova è ben diversa. A essere sfornati con l'ausilio di un misterioso uccello dalle piume blu sono dolci dagli enormi poteri, in grado di cambiare la vita delle persone: biscotti diabolici alla cannella da offrire a chi non si sopporta

Il grande ascensore di cristallo. Recensione

  Trama Il grande ascensore di cristallo è il seguito della Fabbrica di cioccolato, ma anche un incredibile romanzo di fantascienza a sé stante, scatenato e sarcastico. Una presa in giro delle campagne pubblicitarie che sorgono intorno ai viaggi interplanetari, con Presidenti infantili devoti alla loro Tata e Alberghi Spaziali infestati da malefiche uova: i Cnidi Vermicolosi. E per ogni circostanza il signor Wonka, proprietario della fabbrica, ha una trovata, una battuta, una stupefacente soluzione: un po’ prestigiatore, un po’ clown, un po’ filosofo. Così come doveva essere Roald Dahl. Charlie ha vinto il concorso ideato dal signor Wonka, ora la fabbrica è sua. Non vede l'ora di annunciarlo ai suoi genitori e ai tre nonni che ancora inconsapevoli lo attendono a casa. Così insieme allo stesso signor Wonka e a nonno Joe, sale sull'ascensore di cristallo, che lo porterà a casa.  Una volta a casa, Charlie rivela ai famigliari tutto ciò che è successo, ed essendo il nuovo proprieta