Trama
Alla stazione Gare du Nord, all’interno di un treno viene trovato un cadavere che corrisponde alla descrizione di un noto criminale internazionale: Pietr il Lettone. Maigret, però, vede un giovane uomo biondo in cappotto verde, che somiglia alla descrizione, scendere dallo stesso treno in cui è avvenuto l’omicidio. Insospettito dalla strana coincidenza, il commissario inizia a pedinare il giovane. Questi si stabilisce presso l’Hotel Majestic, dove incontra con un importante e facoltoso americano: Mortimer-Levingston. Durante le indagini, Maigret scopre che un uomo uguale a Pietr sembra vivere contemporaneamente due esistenze: a Fécamp si fa chiamare Olaf Swaan ed è sposato alla signora Berthe; a Parigi si fa chiamare Fédor Yourovitch e risiede nel quartiere ebraico insieme a una polacca di nome Anna Gorskine. I due uomini simili fisicamente, hanno una personalità profondamente diversa: Olaf Swaan appare sprezzante e sicuro di sé, mentre Fédor Yourovitch è un alcolizzato, timido e privo di carattere. Al commissario il compito di far luce sulla situazione…
A bordo di un treno fermo alla Gare du Nord viene ritrovato, in un bagno, un cadavere la cui corrisponde ad un noto criminale internazionale: Pietr il lettone. Dirigendosi verso il treno però, il commissario Maigret incrocia un altro uomo, vivo, che corrisponde alla descrizione, per cui in lui si instilla il dubbio, Pietr è o no, il cadavere sul treno?
La decisione viene presa in fretta, meglio indagare, ed è proprio così che Maigret scopre l'esistenza di un sosia di Pietr, dalla vita sregolata, finge di essere due persone completamente diverse. Maigret ha il compito, con i suoi agenti, di scoprire la verità.
Cosa ne penso io?
Ammetto di aver già letto diversi volumi sul commissario Maigret, ma in ordine sparso, motivo per cui ho deciso di riprenderli in ordine. Pietr il lettone è il primo volume in cui Georges Simenon presenta il suo commissario.
È scritto bene, ma non è particolarmente esaltante o coinvolgente, insomma ha scritto decisamente di meglio. In questo volume di Maigret in sé si capisce ben poco, per cui non posso delinearvene i tratti. Insomma non è male ma neanche un libro imperdibile, per cui il mio voto è:
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