Trama
Luca galleggia in una vita vuota dove tutto sembra sfiorarlo senza mai attraversarlo veramente. Ha da sempre un rapporto conflittuale con la famiglia, soprattutto con il padre, un ricco imprenditore che lui disprezza con tutto se stesso ma dal quale, comunque, continua a farsi mantenere. Un giorno l'avvocato di famiglia lo contatta per proporgli, o forse sarebbe meglio dire "imporgli", un lavoro: dovrà gestire per conto della famiglia un vecchio albergo vista tangenziale alla periferia di Milano. L'edificio è stato convertito in un condhotel, una struttura di mini appartamenti per affitti a medio termine. Per Luca è un'occasione imperdibile: finalmente potrà prendersi una rivincita sul padre, dal quale, a parte i soldi, non ha ricevuto mai altro se non critiche e biasimo. Con l'unico intento di squalificare la struttura e portare al fallimento l'impresa dell'uomo, Luca seleziona quello che dal suo punto di vista è un gruppo di disadattati ed emarginati: una trans ossessionata dalla chirurgia estetica, un'anziana ricca signora con gatto al seguito, un ragazzo di colore taciturno, un'obesa bullizzata dai social e dalla tv e un gay nerd. Quello che Luca ancora non sa, però, è che, grazie alla convivenza con tutti loro, imparerà lui per primo a confrontarsi con la propria diversità, che non ha nulla a che vedere con il colore della pelle o con l'orientamento sessuale, ma solo con il suo personalissimo modo di "ascoltare" la vita. Per poi arrivare a capire, alla fine di questo bizzarro e umanissimo viaggio, che la diversità non esiste, perché siamo tutti ugualmente diversi nella nostra personale battaglia silenziosa che si chiama vita.
Tra Luca e suo padre non esiste un rapporto affettivo, ciò che il primo riceve dal secondo sono solo critiche, ma nonostante i sentimenti decisamente negativi verso il padre, Luca continua a farsi mantenere, ed è così costretto ad eseguire ciò che il padre gli chiede di fare, se non vuole trovarsi in mezzo ad una strada.
Quando l'avvocato di famiglia lo chiama per comunicargli che dovrà occuparsi della gestione di un vecchio albergo con vista sulla tangenziale, Luca capisce che questa è l'occasione che tanto ha aspettato di far crollare la reputazione del padre.
L'albergo è da poco stato riconvertito in una serie di appartamenti, per cui Luca deve trovare degli affittuari, attentamente seleziona quello che lui ritiene un gruppo di disadattati, perfetti per il suo obiettivo, portare quest'impresa verso il fallimento.
Quello che però ancora non sa è che sarà proprio questo gruppo a cambiare la sua visione del mondo, imparerà infatti che la diversità non sta all'apparenza, all'esteriorità, ma è personale, contrariamente a ciò che pensava siamo tutti ugualmente diversi gli uni dagli altri.
Cosa succederà a Luca e all'albergo? E ai suoi affittuari?
Cosa ne penso io?
Diversity Hotel è un libro di narrativa scritto da Luca Zanforlin.
Il protagonista è Luca, un ragazzo che è cresciuto in una famiglia agiata, che prova forti sentimenti negativi per il padre ma non esita a farsi mantenere da quest'ultimo. Non lavora, non ha degli hobby, semplicemente fa passare il tempo svolgendo dei compiti che il padre gli impone, e facendo serata nei locali. L'ultimo di questi compiti è proprio gestire quell'albergo che volente o nolente darà una svolta alla sua vita. Luca finalmente imparerà che non deve dipendere da nessuno, che può avere delle aspirazioni e creare dei rapporti umani onesti, di fiducia.
Sicuramente in queste pagine il personaggio di Luca fa un lungo e complesso percorso di crescita, ci mette del tempo a capire che sono proprio quelle persone che lui ha scelto come disadattati, diversi, in realtà sono persone come lui, e che a suo modo, anche lui è diverso.
Ognuno di loro ha una sua importanza in questo percorso di crescita, ma non volendo svelarveli tutti mi sento di fare una menzione d'onore alla mia preferita, La Carla, una signora anziana, sola con il suo gatto, che nonostante possieda un attico stupendo, con i domestici al suo servizio, decide di trasferirsi in un appartamento dell'albergo, perchè i figli preferiscono mandarla in una casa di riposo, piuttosto che passare regolarmente a trovarla.
Non vi dirò nient'altro, preferisco lasciarvi la sorpresa, scoprendo ogni dettaglio pagina per pagina, come ho fatto io.
Parlando invece del libro in sé, devo ammettere che per quanto la storia sia interessante e tocchi tematiche importanti, in alcuni punti la mia lettura è stata rallentata dalla noia, momenti tutti uguali, ripetitivi, un po' troppo lunghi, che mi hanno portato a volte a rimandare la lettura in favore di altro. Il che ha influito sul voto finale che ho dato a questo libro. Alla domanda lo consigli? Mi sento di rispondere di si, in fondo mi è piaciuto, e qualcosa di positivo nel suo me lo ha lasciato, lo rileggerei? Sinceramente non credo. Il mio voto è:
Informazioni generali:
- Titolo: Diversity Hotel
- Autore: Luca Zanforlin
- Genere: Narrativa
- Numero di pagine: 228
- Casa editrice: Mondadori
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