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Una sera tra amici a Jinbōchō. Recensione



Trama

Tōkyō. A Jinbōchō, nel quartiere di librerie più grande del mondo, i giorni scorrono tranquilli. Nei vicoli lontano dal traffico, la gente passeggia curiosa tra centinaia di librerie, tutte diverse. Fumetti, cinema, libricini del periodo Tokugawa e perfino gatti: ce n’è per tutti i gusti, per la gioia dei lettori. Alla libreria Morisaki, un piccolo negozio a gestione familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, pile di libri affollano gli scaffali fino a invadere ogni angolo del pavimento e, quando la campanella sopra la porta segnala l’arrivo di un cliente, dalla stanza al piano superiore fa capolino il proprietario, lo zio Satoru. Di recente, ad aiutarlo c’è la moglie Momoko, ma spesso si unisce anche la nipote Takako, nei momenti liberi dal suo lavoro. Per l’anniversario di matrimonio di Satoru e Momoko, la ragazza regala loro un viaggio romantico. Satoru è preoccupato per il negozio, ma lei si impegna a sostituirlo e a trasferirsi nella stanza sopra la libreria, come aveva già fatto in passato. Tornare a immergersi nell’atmosfera fuori dal tempo di Jinbōchō, con il suo panorama variopinto di habitué e di visitatori, sarà la spinta che le ci voleva. Per la prima volta dopo molto tempo, Takako è entusiasta della vita. Ma allora perché Satoru si comporta in modo così strano? E chi è la donna che lei continua a vedere nel caffè in fondo alla strada?


Takako torna a Jinbōchō, alla libreria Morisaki, il negozio a conduzione famigliare che da tempo è in gestione dello zio Satoru. Tempo addietro Takako aveva già lavorato nel negozio, per sostituire lo zio e aveva assistito al ricongiungimento con la moglie Momoko. 
In occasione del loro anniversario di matrimonio e per ringraziarli del supporto che le hanno dato in un momento di difficoltà ha deciso di regalare agli zii un viaggio romantico.
Satoru non sembra entusiasta, non vuole allontanarsi dal negozio, ma Takako si impegna a sostituirlo, come aveva già fatto in passato, così finalmente si convince. 
Un dubbio però le rimane, perchè Satoru era titubante ad andarsene? Non si fida forse di lei?
Cosa ne penso io?
Una sera tra amici a Jinbōchō è il secondo volume della dilogia Libreria Morisaki scritta da Satoshi Yagisawa. 
Un volume che mi è piaciuto ma che allo stesso tempo mi ha lasciato un po' così, i personaggi li abbiamo conosciuti, ed è evidente che rispetto al primo volume Takako abbia fatto un percorso di crescita seppur non sia poi completo secondo me, infatti è ancora piuttosto insicura in particolar modo sulla sua relazione. 
Ammetto che il personaggio che ho apprezzato di più sia quello della zia, Momoko, a parer mio ha la miglior caratterizzazione del volume e vi assicuro che nel primo volume proprio non mi piaceva, sembra essere l'unica ad avere il polso della situazione. 
Un libro che non ha una trama particolarmente complicata, non ci sono molte scene d'azione, anzi è piuttosto piatto, quella che si può definire una lettura leggera, non non troppo impegnativa. Ve lo consiglio? Direi di si, però sono sincera vi devono piacere i libri lenti, con pochi avvenimenti o vi risulterà piuttosto noioso. Il mio voto è: 



Informazioni generali:
  • Titolo: Una sera tra amici a Jinbōchō
  • Autore: Satoshi Yagisawa
  • Genere: Narrativa
  • Saga; Libreria Morisaki (vol. 2/2)
  • Numero di pagine; 176
  • Casa editrice; Feltrinelli




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