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La cena. Recensione

 


Trama

Lillängen, notte del 31 dicembre. La neve fiocca lenta sulla città ancora addormentata dopo i festeggiamenti, quando la polizia si trova davanti uno spettacolo agghiacciante e inspiegabile: sul fondo della piscina vuota di un’isolata villetta, tra i frantumi del vetro di copertura, giacciono due corpi nudi, avvinghiati in una pozza di sangue. Solo poche ore prima, Lisa e Mikael Kjellvander sono immersi nei preparativi per la serata più attesa dell’anno. La figlia Ebba, diciassettenne, ha invitato il fidanzato Marlon, un ragazzo ombroso, sempre vestito di nero, appassionato di musica. Sarà l’occasione per i genitori di entrambi di conoscersi e per lei di vivere un momento magico: dopo la cena, andrà a una festa e finalmente farà l’amore con lui. Tutto deve essere perfetto. Ebba ha indossato un abito meraviglioso, la tavola è imbandita, i calici stanno per essere riempiti di vino. Mancano solo gli ospiti. Ma quando suona il campanello e Lisa e Mikael vanno ad aprire la porta, quelli che si ritrovano davanti non sono affatto due sconosciuti. In un crescendo scandito dal susseguirsi delle portate – dall’aperitivo al dolce – il loro oscuro passato comune tornerà a galla: uno stillicidio di rivelazioni che culminerà in un finale inaspettato.


In questo romanzo thriller conosciamo una famiglia alle prese con l’adolescenza ribelle della figlia Ebba. A complicare le cose c’è il suo fidanzato Marlon, che i genitori proprio non riescono ad accettare. Nel tentativo di dargli una possibilità, decidono di organizzare una cena per festeggiare la notte di Capodanno con lui e la sua famiglia. Un gesto che avrebbe dovuto favorire il dialogo si trasforma presto in una serata carica di tensioni. È una di quelle situazioni in cui non bisognerebbe mai dire: “Cosa mai potrebbe andare storto?”. Che il destino ci abbia messo lo zampino? Quello che è certo è che quella cena si è rivelata un’autentica catastrofe. Ma fermiamoci qui, il resto lo scoprirete leggendo.
Nonostante le premesse intriganti, la storia non è riuscita a convincermi pienamente. Lo svolgimento degli eventi è risultato troppo rapido e superficiale. Gli sviluppi si succedono senza dare al lettore il tempo di immergersi davvero nella trama o nei pensieri dei protagonisti. Uno degli aspetti che ho trovato deludenti è la mancanza di suspense, elemento tipico di un buon romanzo thriller e la frettolosità con cui sono state descritte le vicende ha reso difficile empatizzare con i personaggi. Quindi non si è creato il giusto pathos che avrebbe dovuto coinvolgermi fino a farmi rimanere impressionata dallo svolgimento del finale. 
Un altro aspetto che non ho apprezzato è come è stato gestito il salto temporale da un capitolo all'altro. Anche se mi è chiara la motivazione di questa scelta stilistica, non mi ha convinta il modo brusco in cui si viene portati al passato, spesso i capitoli che riguardano quell'arco temporale sono troppo brevi e non sempre capivo cosa stesse succedendo in quella parte della narrazione.  
Dunque non è stata una lettura che ha soddisfatto i miei gusti, ma sicuramente potrebbe essere un romanzo adatto a chi preferisce letture veloci e senza troppi dettagli, che ha come unico interesse quello di scoprire cosa succederà a fine libro senza che ci si dilunghi troppo con lo sviluppo della trama e della personalità dei personaggi.
Voi avete letto questo romanzo? Se anche voi condividete le mie impressioni o avete pareri diversi condivideteli qui nei commenti.




Informazioni generali:
  • Titolo: La cena
  • Autore: Martin Österdahl
  • Genere: thriller
  • Numero di pagine: 347
  • Casa editrice: Giunti editore



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