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Il delitto della finestrella. Recensione

 


Trama

È una piovosa serata invernale, gli ultimi clienti della trattoria si sono finalmente decisi a pagare il conto ed Emilio sta per tirare giù la serranda della Vecchia Bologna, quando riceve una visita inaspettata. È Maicol, un tipo un po' sopra le righe che i ristoratori del quartiere chiamano affettuosamente Charlie Chaplin. Ma stasera non è venuto per ordinare la solita rosetta alla mortadella: è sconvolto e sporco di sangue dalla testa ai piedi. Eppure non ha nemmeno un graffio. Emilio, che ultimamente è tormentato da inediti rovelli sentimentali, preferirebbe non farsi troppe domande, ma la sorte e la polizia non sono dello stesso avviso. Poche ore dopo, infatti, a due passi dalla trattoria viene rinvenuto il cadavere di un ragazzo. E non in un posto qualsiasi, ma nell'angolo più instagrammato di Bologna: la finestrella di via Piella, il pittoresco affaccio sul canale che da qualche tempo è diventato meta di turisti e innamorati da tutto il mondo. Fatto sta che qualcuno sembra averlo scelto per scaraventare di sotto un giovane writer. Le prime testimonianze fanno ricadere i sospetti proprio su Maicol, e così anche Emilio si ritrova invischiato nel caso con tutte le scarpe. Ristoratore, detective per modo di dire e generatore automatico di battute a sfondo gastronomico, Emilio Zucchini comincia a indagare, muovendosi tra la vita notturna di via del Pratello, il mondo degli influencer ed episodi dimenticati della storia bolognese.


Gli ultimi clienti hanno finalmente deciso di alzarsi da tavola e pagare il conto, è inverno, fuori piove, ed Emilio non vede l'ora di abbassare la serranda della Vecchia Bologna e tornare a casa, andare finalmente a dormire, eppure esplode un boato, decisamente un tuono, anche se gli ci va un attimo per realizzarlo, black out in tutto il quartiere, il che significa che la serranda elettrica non funziona, ed Emilio è costretto a passare ancora un po' di tempo nella sua osteria. Come se non bastasse, riceve una visita, è Maicol, Emilio lo conosce bene perchè di solito passa a prendere una rosetta con la mortadella, ma ora no, è tutto ricoperto di sangue, anche se non è ferito, ma è confuso, non ha idea di cosa sia successo. Emilio non vuole sapere, l'ultima cosa che gli serve in questo periodo di forti dilemmi sentimentali è avere nuovamente a che fare con l'ispettore Iodice, per cui pulisce le macchie di sangue più evidenti, e visto che è tornata la corrente se ne torna a casa. 
Ciò che Emilio non ha voluto sapere, ma che scoprirà la mattina dopo è che a due passi dalla sua amata trattoria esattamente nel punto più instagrammabile di tutta Bologna, la finestrella di via Piella, è stato ritrovato un cadavere, le tracce di sangue che portano alla sua serranda e gli indizi che fanno ricadere i sospetti su Maicol, portano nuovamente l'oste a improvvisarsi detective, pur di non farsi incastrare da quell'incompetente di Iodice e salvare quello che sa per certo non è il colpevole. Riuscirà a risolvere il caso anche questa volta?
Cosa ne penso io?
Il delitto della finestrella è il quarto volume, scritto da Filippo Venturi, che vede protagonista l'oste Emilio Zucchini.  
Anche se il personaggio dell'oste bolognese ci è ormai piuttosto familiare, in questo volume si approfondiscono maggiormente degli aspetti di Emilio che prima non erano stati citati, in particolare dubbi a livello sentimentale, che non approfondirò qui, così chi non ha letto gli altri volumi non riceve spoiler, essendo lui l'unico filo che li collega. 
Per cui, per non parlare di Emilio, ci concentreremo su Maicol, che comunque ha un ruolo abbastanza centrale direi, è conosciuto da molti come Charlie Chaplin, è una persona piuttosto abitudinaria, ha un letto in un rifugio, perchè non ha una sua abitazione, e la sua vita è stata stravolta da un particolare evento legato al suo passato, che lo ha reso zoppo, in pochi sanno la sua storia, e voi pure la scoprirete leggendo, non sarò certo io a dirvelo, non ne vale la pena di spoilerarvelo, ve lo assicuro. Il mio personaggio preferito di questi volumi comunque rimane la mia sarcastica e ironica omonima, Alice, che è la cameriera della Vecchia Bologna.  
Parliamo più che altro del libro in generale, ormai lo stile di scrittura di Venturi mi è abbastanza familiare,  d'altronde questo è ormai il quarto libro che leggo, e se devo essere completamente sincera, questo per quanto mi sia piaciuto è proprio quello che mi ha in qualche modo coinvolto meno, rispetto agli altri ho fatto un po' più fatica a leggerlo e portarlo a termine, non è che ci sia proprio un motivo specifico, non ho identificato grandi differenze, probabilmente ho sbagliato la tempistica in cui ho scelto di leggere questo volume, chi lo sa, però mi pareva sensato fare questo appunto. 
A parte questo è comunque un libro molto carino, che merita di essere letto, un po' per completezza, anche se sinceramente mi aspetto altri volumi con Emilio Zucchini, in più si parla di un evento storico di cui io personalmente non sapevo assolutamente nulla, che per me è sicuramente un valore aggiunto, dato che adoro scoprire eventi storici del nostro territorio. Vi invito a farmi sapere cosa ne pensate se lo avete letto o se semplicemente avrete intenzione di leggerlo. Il mio voto è: 




Informazioni generali: 
  • Titolo: Il delitto della finestrella
  • Autore: Filippo Venturi
  • Genere: Romanzo giallo
  • Saga: Emilio Zucchin(vol. 4/4)* 
  • Numero di pagine: 264
  • Casa editrice: Mondadori
*Nota: Non esiste un nome ufficiale che raggruppi i volumi, per cui per comodità l'abbiamo inventato noi.


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