Trama
Ofelia ha vent’anni, frequenta il primo anno di Università e si è trasferita in una nuova città per iniziare la sua vita da zero, in compagnia dei suoi amici di sempre, Anna e Simone. La separazione dei genitori e il bullismo durante gli anni di scuola la portano a chiudersi a riccio e a soffrire di ansia e attacchi di panico. Per rinascere, però, ha bisogno di aiuto, così inizia un percorso con Giò, la sua psicoterapeuta.
Ma forse, a volte, aiutare qualcuno è la chiave per ricucire le ferite del passato: così la sua vita si intreccia con quella di Tommaso, un ragazzino vittima di bullismo.
Qualcosa in Ofelia si trasforma, perché non può rimanere a guardare come una spettatrice. Ad aiutarla ci pensa il suo nuovo collega, Massimiliano, che sin dall’inizio sembra appoggiarla in questa missione.
Da un lato c’è Simone, colui che c’è sempre stato per lei.
Dall’altro Massimiliano, che sembra leggerla molto facilmente, più di quanto lei possa immaginare.
Ofelia ha vent’anni e ha imparato presto che certe ferite non si vedono, ma si sentono in ogni battito accelerato, in ogni parola trattenuta, in ogni stanza in cui il silenzio pesa più delle persone. Ha imparato a sopravvivere restando in disparte, a confondere la solitudine con la protezione.
Ora che ha lasciato casa per iniziare l’università, non cerca una rivoluzione. Cerca qualcosa di più semplice e difficile insieme: una tregua.
Con sé porta il passato, certo — ma anche il desiderio, timido e ostinato, di capire chi è, fuori dagli sguardi che l’hanno definita troppo a lungo.
A guidarla, in questo percorso incerto ma necessario, ci sono volti nuovi e presenze familiari, parole che aiutano e altre che feriscono, un ragazzo che non le è indifferente e un altro che ha bisogno di lei più di quanto sembri. Ma soprattutto, c’è lei: Ofelia, che prova a scegliersi, anche quando è più facile sparire.
Non cerca risposte facili, solo uno spazio sicuro dove potersi riscrivere.
E forse, senza volerlo, lo troverà.
In un percorso terapeutico che le insegna ad ascoltarsi.
In legami che non chiedono di essere perfetti, ma autentici.
In qualcuno che ha bisogno di lei quanto lei ha bisogno di sentirsi utile.
E, piano piano, in sé stessa.
Cosa ne penso io?
Come fiori in inverno è un romanzo di narrativa contemporanea scritto da Chiara Rametta, che ci tengo a ringraziare, visto che è stata così gentile da fornirmene la copia.
La protagonista come immagino avrete capito è Ofelia, una ragazza di vent'anni, introversa e molto sensibile, affronta spesso attacchi di panico e una forte ansia, collegati ad alcuni eventi del suo passato. Durante gli anni della scuola infatti ha subito bullismo, che l'ha portata a chiudersi a riccio, e la sua salvezza sono stati gli amici Anna e Simone, che ora sono anche i suoi coinquilini in questo nuovo inizio. Anche il fatto che i suoi genitori abbiano deciso di divorziare non ha aiutato la già poca serenità di Ofelia, che a casa vive con il padre che è sempre più immerso nel lavoro e quasi le parla a stento, ed il nonno che è invece una figura di supporto per la nipote.
Ma se Ofelia ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato, partendo per affrontare l'università in una nuova città, cercando un nuovo inizio, è anche grazie al consiglio della sua psicoterapeuta Giò, con cui nonostante la distanza, continua a sentirsi.
Ofelia in questo libro affronta un vero e proprio percorso di crescita, concentrandosi più su se stessa e meno su ciò che pensano o potrebbero pensare gli altri di lei, ma la vera svolta secondo me avviene in due fasi, prima quando incontra Massimiliano, un suo collega di università, no, sappiate fin da ora che non approfondirò questo incontro né il successivo, così da evitare di fare spoiler a chi ancora non ha letto il libro, ma soprattutto dopo l'incontro con Tommaso, che è invece un ragazzino, che se non per un caso fortuito non avrebbe avuto nulla a che fare con la ragazza.
Sinceramente ho trovato molto semplice ritrovarmi in Ofelia, alcuni avvenimenti della sua vita sono molto simili alla mia, ma in generale è un personaggio costruito bene, proprio perchè affronta quelli che sono temi complessi, ma che in qualche modo la legano molto alla realtà di molti adolescenti, come dicevo prima me compresa. Ho apprezzato in generale tutti i personaggi che l'autrice ha costruito per svolgere la narrazione della vicenda, ed anche lo stile di scrittura e di narrazione nella totalità del libro mi hanno conquistata fin dalle prime pagine. Come fiori in inverno è un volume che tratta tematiche forti ma attuali, come la solitudine, la vulnerabilità, il bullismo, pone al centro le emozioni di Ofelia, che siano positive o meno, ed è forse l'aspetto che ho apprezzato maggiormente, perché evidenzia come nella vita reale non sia sempre tutto rosa e fiori, ma ci siano anche dei problemi veri da affrontare, che a volte sembrano più grandi di noi, e che non hanno sempre soluzioni semplici.
È una lettura che forse non è adatta proprio a tutti, soprattutto se siete sensibili ai temi che Chiara Rametta ha scelto di inserire in queste pagine, in maniera secondo me stupenda ci tengo a ribadirlo, ma che eccezioni a parte, io personalmente vi invito a prendere in considerazione, perché sono sinceramente convinta che la scrittura scorrevole dell'autrice e i suoi personaggi così umani da sembrare persone reali sapranno conquistarvi com'è successo a me perché Come fiori in inverno è una storia di rinascita lenta, di legami che curano senza fare rumore, di fragilità che diventano forza. Non insegna come si guarisce. Ma ricorda che, anche nei giorni più freddi, può esserci spazio per la luce. Vi invito a farmi sapere se vi ho incuriosito, e se lo avete letto cosa ne pensate, ringrazio ancora Chiara Rametta per avermi fornito la copia. Il mio voto è:
Informazioni generali:
Commenti
Posta un commento